Torre Velasca
di Staff GrattacieliMilano · Pubblicato · Aggiornato
La Torre è l’invenzione di una nuova architettura. Fu il primo grattacielo progettato con quella forma a fungo, nessuno prima aveva mai ideato un edificio del genere. Opera controversa? Macché. Ne siamo tutti orgogliosi e fieri. Stefano Boeri, Architetto
Piani fuori terra: 26
Ascensori: 8
Superficie totale: 20000 mq
Anno di apertura: 1958
Architetto: studio di architettura BBPR
Trasporto pubblico: M3 - Missori
Uso: Promiscuo - Stato: finito
Accesso al pubblico: NO. Edificio privato con uffici e appartamenti, non sono previste aperture al pubblico.
Torre Velasca, definita dai milanesi "il grattacielo con le bretelle", è uno tra i più celebri simboli architettonici della città di Milano e dal 2011 è anche sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali in quanto considerato edificio di interesse storico.
Prende il suo nome dall'omonima piazza intitolata al governatore spagnolo Juan Fernàndez de Velasca e a causa della sua caratteristica struttura a "fungo", con la parte inferiore più stretta rispetto a quella superiore (decisamente fuori dagli standard dell'architettura internazionale), risulta essere una tra le opere architettoniche più discusse e controverse. Per i suoi estimatori (es. il noto critico d'arte Philippe Daverio) si tratta di un "capolavoro assoluto", mentre per i suoi detrattori (v. The Daily Telegraph) addirittura da annoverarsi tra gli edifici più brutti al mondo. In ogni caso, che piaccia o meno, si tratta di un edificio sicuramente originale ed emblematico diventato uno dei simboli della Milano del XX secolo!
CENNI STORICI
Durante la fase di ricostruzione post bellica seguita ai bombardamenti alleati del 1943, avvenuti proprio nell'area in cui oggi sorge la Velasca, il Comune di Milano rilascia una speciale concessione alla società Ricostruzione Comparti Edilizi S.p.A. per edificare una torre di altezza eccezionale in cambio della trasformazione di una parte delle aree in suolo pubblico. Viene quindi affidata la progettazione (avvenuta tra il 1950-51) allo Studio BBPR (composto da diversi architetti dai quali prende il nome: Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers). Per il progetto definitivo, significativamente diverso dall'originale ma in linea con lo stile lombardo medievale tipico dei palazzi dell'epoca e primo esempio di architettura post razionalista brutalista, viene scelto come materiale predominante il cemento grezzo al fine di restare in armonia cromatica con le guglie del vicino Duomo di Milano.
Fin dalle prime bozze di progetto, i BBPR delineano una torre in cui la parte superiore è più larga di quella inferiore. Si è infatti dovuto optare per una soluzione che consentisse, nel poco spazio a disposizione, di creare un ambiente utile ad ospitare non solo uffici e studi professionali (che occupano i piani fino al 17o) ma anche appartamenti che necessitano di una profondità maggiore del corpo di fabbrica. Escluso il 18o piano dedicato a locali tecnici, i restanti 8 piani sono infatti dedicati agli appartamenti, che sporgono di qualche metro dal restante corpo della torre, attribuendoli quella caratteristica struttura a "fungo".
 
Curiosità:
99 o 106? Probabilmente ti sarai chiesto come mai abbiamo indicato 99 metri di altezza della Velasca quando la maggior parte delle pubblicazioni la danno a 106. La risposta è molto semplice: La Torre ha un'altezza fuori terra di 87,50 metri se poi consideriamo i volumi tecnici alla sommità dei camini raggiunge i 99 metri. Quindi questa è l'altezza reale, i 106 metri si riferiscono all'altezza totale compresi i 2 piani interrati che dal nostro punto di vista non ha senso considerare in quanto sotto terra.
Di recente ha ospitato il set della serie televisiva "1992", ma negli anni della sua lunga storia è stata spesso anche set cinematografico per diversi film come "Il vedovo" di Dino Risi (1952), "Milano calibro 9" di Fernando Di Leo (1972) e "Durante l'estate" di Ermanno Olmi (1971)
Durante il Fuorisalone 2019 è stato aperto al pubblico, in via eccezionale, uno degli attici del 25/26 piano. Nella gallery sottostante potete vedere alcune foto esclusive.
Il 16 gennaio 2020 viene finalizzato il preliminare per la vendita di Torre Velasca da UnipolSai all'americana Hines. L'asset è stato acquisito attraverso Hevf Milan 1 Fund, fondo di investimento italiano di nuova costituzione gestito da Prelios Sgr, uno dei principali gestori di fondi immobiliari in Italia. La nuova proprietà prevede un intervento strutturato di completo rinnovamento e ammodernamento per trasformare la torre in un asset immobiliare ad uso misto di alta qualità, con prevalenza di uffici anche attraverso un intervento di riqualificazione e rilancio della piazza. Una generale rigenerazione soprattutto degli interni della torre con un makeup esterno "rinfrescante" ovviamente nel rispetto dei vincoli imposti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali.
 
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