Grattacielo Pirelli
di Staff GrattacieliMilano · Pubblicato · Aggiornato
L’architettura è un cristallo… forme chiuse dove tutto si consuma nel rigore dei volumi e d’un pensiero. [..] La mia idea è che gli edifici stessi emanino la luce, illuminino la strada, si caratterizzino luminosamente nella notte
Così l’achistar Giò Ponti, descriva il suo grattacielo.
Altezza totale: 127 metri
Piani fuori terra: 32
Ascensori: 8 (di cui due di servizio)
Superficie totale: 24.000 mq
Capacità: 2000 persone
Anno di apertura: 1960
Data inaugurazione: 4 aprile 1960
Architetto: Gio Ponti
Trasporto pubblico: M3 / M2 Centrale
Uso: Uffici - Stato: finito
Accesso al pubblico: NO - Apre al pubblico solo in sporadiche occasioni in concomitanza di eventi
L'edificio
Il 4 aprile 1960 viene inaugurato il grattacielo Pirelli, un "cristallo" incastonato tra i palazzi del nascente centro direzionale milanese, il capolavoro assoluto di Giò Ponti ed edificio all'avanguardia per i canoni estetici dell'epoca e per l'impiego innovativo di materiali. Per Ponti "l'architettura è un cristallo: pura, nitida, dura e perenne come un cristallo" e per questo motivo il grattacielo viene pensato come una forma finita composta da "materiali incorruttibili", quali "alluminio, acciaio inossidabile, cristallo, ceramica, mosaico".
Il Pirellone (così lo chiamano i milanesi), considerato una delle espressioni architettoniche più significative del secolo scorso, diventa da subito il simbolo della nuova immagine di Milano, espressione del dinamismo della grande imprenditoria manifatturiera lombarda e del boom economico italiano del dopoguerra. L'edificio, che risulta nel complesso molto snello, ha una pianta lunga 70,4 metri e larga massimo di 18,5 metri, formata da due poligoni speculari accostati e separati da un corridoio centrale che va restringendosi alle estremità, determinando così la caratteristica sfaccettatura a "diamante".
Le facciate in Curtain Wall e le originali aperture laterali in prossimità del corridoio centrale, donano al grattacielo uno dei suoi aspetti più salienti, infatti per Ponti l'"idea è che gli edifici stessi emanino la luce, illuminino la strada, si caratterizzino luminosamente nella notte". Alla sua progettazione collaborano diverse personalità di rilievo nel contesto architettonico ed ingegneristico dell'epoca come l'ingegnere PierLuigi Nervi e il professor Arturo Danusso, l'ingegnere Antonio Fornaroli, l'architetto Alberto Rosselli, lo studio dell'ingegnere Giuseppe Valtolina e l'ingegnere Egidio Dell'Orto. Da notare che Italcementi collabora intensamente allo sviluppo dell'edificio, sia attraverso la fornitura di un cemento particolarmente performante e sia attraverso la definizione del mix-design del calcestruzzo, studiato appositamente nei laboratori di Bergamo.
Un po' di storia
Il grattacielo venne edificato nei pressi della vecchia fabbrica di pneumatici Pirelli, difronte alla stazione centrale e fu proprio l'omonimo gruppo industriale a commissionarlo con l'intento di trasferire la propria sede in una nuova prestigiosa costruzione che potesse promuoverne l'immagine. Alla sua inaugurazione poteva ospitare circa 2000 persone, delle quali 1200 dipendenti dell'azienda e le restanti occupate in uffici e negozi affittati a terzi. Sin da subito però vennero rilevati altissimi costi di gestione che determinarono l'intenzione dell'azienda di prospettarne la vendita già a partire dal 1974 riuscendo a perfezionarla nel 1978, quando venne venduto alla regione Lombardia (suo attuale proprietario) per circa 52 miliardi di lire.
- Nel corso dei suoi 60 anni di storia, vengono condotte diverse operazioni di ristrutturazione:
- la prima proprio nel 1978, in seguito al suo acquisto da parte di Regione Lombardia, che prevedette la trasformazione del centro meccanografico in una nuova sala consiliare, la ristrutturazione dell'ingresso di rappresentanza, il rinnovamento di uffici e servizi e l'adeguamento impiantistico.
- Due successivi interventi minori tra il 1983 e il 1984 si concentrarono sulle pareti mobili e i rivestimenti vinili sostituiti da moquette oltre all'adeguamento impiantistico e funzionale, con l'inserimento di ascensori e l'eliminazione degli originali ingressi separati per gli inquilini.
- Nel 1998 venne indetto un concorso per la ristrutturazione del 31° piano (il belvedere) e dell'auditorium (inutilizzato da oltre 20 anni), vinto dall'Architetto Renato Sarno e lo studio Corvino + Multari architetti associati.
- Nel 2002, a seguito del catastrofico incidente aereo che ha coinvolto il 26° piano, gli stessi studi furono incaricati del recupero funzionale (rimarginazione della profonda ferita apertasi nei tre piani della facciata interessati dall'impatto) e di un rigoroso restauro dell'intero edificio. Un'apposita Commissione Tecnico Scientifica affiancò gli architetti e gli ingegneri coinvolti al fine di salvaguardarne del valore storico. Infatti, malgrado i costi più elevati, al fine di conservare l'immagine tipica del grattacielo e il conseguente elevato valore storico, fu deciso il mantenimento dei profilati in alluminio delle facciate continue (10.000 mq) con il contestuale miglioramento prestazionale, la conservazione del mosaico a tesserine di ceramica (250.000 elementi 2x2cm su una superficie di 12.800 mq) ed il ripristino del linoleum su disegno del progetto originale (sostituito precedentemente da moquette durante l'irrispettoso restauro degli anni '80). Il restauro venne ultimato esattamente due anni dopo l'incidente mentre gli uffici della regione Lombardia tornarono operativi nel 2005
Note:
Fino al 1966 il grattacielo Pirelli è stato l'edificio più alto d'Europa, fino al 2010 l'edificio più alto d'Italia e a tutt'oggi risulta essere ancora uno dei grattacieli in cemento armato più alti al mondo.
 
Curiosità:
Il 18 aprile 2002, un aereo da turismo si schianta contro il 26° piano del palazzo. Purtroppo nel tremendo impatto muoiono, oltre al pilota del velivolo, le avvocatesse Annamaria Rapetti e Alessandra Santonocito. L'impatto provoca diverse esplosioni, un incendio e gravi danni che richiedono un profondo restauro (v. paragrafo "un po' di storia" qui sopra).
Una copia della Madonnina del Duomo di Milano, anche se molto più piccola dell'originale (solo 85 cm contro i 4,15 metri dell'originale), è stata posizionata sul tetto dell'edificio. Per maggiori dettagli su questo argomento, consulta il nostro articolo dedicato a la Madonnina e i Grattacieli di Milano
All'interno del palazzo sono presenti due modellini in scala del grattacielo, uno dei quali è realizzato con mattoncini Lego (v. la foto nella nostra gallery qui in calce)
Da qualche anno una coppia di falchi pellegrini ha scelto il tetto del Grattacielo Pirelli per nidificare. Per agevolarne la cova è stata costruita una vasca in cemento in direzione della quale è installata anche una webcam che osserva la loro vita 24 ore su 24. Ai rapaci ospiti del Pirellone è stato dato il nome di Giò&Giulia in omaggio a Giò Ponti e alla moglie Giulia (pagina Facebook dedicata: https://www.facebook.com/pellegrinimilano)
 
Vedi anche:
- Altri grattacieli della zona 2 di Milano
- Altri grattacieli del dopoguerra
- Visualizza sulla nostra mappa interattiva
 
Photo Gallery
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